La riforma indetta da Giosia aveva eliminato nel paese i santuari pagani, ma gli uomini non erano cambiati. Il seme della verità, che era germogliato promettendo una messe abbondante, era stato soffocato dalle spine e quindi un’altra apostasia sarebbe stata fatale. Il Signore perciò volle far capire alla nazione il pericolo che correva. Solo rimanendo fedele a Dio poteva sperare di godere della protezione divina e ritrovare la prosperità. PR 209.3
Geremia richiamò ripetutamente l’attenzione degli israeliti sui consigli contenuti nel Deuteronomio. Più di ogni altro profeta sottolineò gli insegnamenti della legge mosaica indicando come potevano diventare una fonte di benedizione spirituale per la nazione. Il profeta raccomandò: “Fermatevi per strada e guardatevi attorno, imparate come ci si comportava nel passato. Camminate sulla strada giusta e vivrete in pace”. Geremia 6:16. PR 209.4
A un certo punto, per ordine del Signore, egli rimase in piedi presso una delle porte principali della città e sottolineò l’importanza di santificare il sabato: gli abitanti di Gerusalemme rischiavano di perdere di vista la santità del giorno di riposo e quindi furono solennemente avvertiti di non occuparsi dei loro affari in quel giorno. Sarebbero stati benedetti soltanto coloro che ubbidivano. “Ma voi, dice il Signore, ascoltatemi bene: non fate passare nessun carico attraverso le porte di questa città in un giorno di sabato; invece, dedicate a me questo giorno e astenetevi da ogni lavoro. Allora i re e i prìncipi che siedono sul trono di Davide entreranno liberamente attraverso le porte di questa città. Vi passeranno sui carri o a cavallo con i loro ufficiali, insieme alla gente di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme, perché la città sarà sempre abitata”.Geremia 17:24, 25.