ECONOMIA 2020-2022

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DECIMA?

(ANSA) - ROMA, 24 GIU - "Aiutare economicamente e materialmente le famiglie cadute in povertà": è l'appello lanciato dal cardinale vicario di Roma, Angelo De Donatis, nell'incontro in Laterano con i parroci e gli operatori pastorali. De Donatis chiede a chi "non ha avuto il proprio reddito intaccato dalla crisi" di fare qualcosa per le famiglie che sono in difficoltà e tra le proposte lancia quella di mettere a disposizione della solidarietà "la decima dello stipendio".
    "Nel rapporto Caritas 2019, è emerso che molte famiglie giovani con più di due figli siano a rischio povertà. Non è possibile - ha sottolineato De Donatis - ammettere questo! La Chiesa e la società intera devono prendere a cuore le famiglie e metterle al centro della solidarietà sociale".

SPESE PANDEMIA

(ANSA) - ROMA, 02 LUG - Nel primo quadrimestre la Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Bdncp) detenuta dall'Anac ha registrato 61.637 procedure connesse all'emergenza sanitaria, per una spesa complessiva di 3 miliardi. La voce di spesa più significativa è quella relativa alla fornitura di dispositivi di protezione individuale (dpi), che da sola rappresenta quasi il 70% del totale: mascherine (oltre un miliardo, il 38%) e altri dpi come guanti, camici e visiere (942 mln). Solo il 3% per i tamponi.
   

RITORNO ALLA NORMALITA'

 © ANSA

 (ANSA) - ROMA, 08 LUG - "In questa crisi o vinciamo tutti o perdiamo tutti". Lo dice il premier Giuseppe Conte in un'intervista a La Vanguardia a poche ore dal bilaterale con Pedro Sanchez a Madrid. "E' necessario che tutti i Paesi membri Ue comprendano che la nostra casa comune offre vantaggi a tutti", spiega Conte che, sulla posizione dell'Olanda, aggiunge: "ho ricordato a Rutte che l'Olanda deve contribuire ad una soluzione europea rapida, in gioco c'e' il mercato unico, dal quale l'Olanda trae importanti benefici". (ANSA).

 

 

 

(ANSA) - TORINO, 19 MAG - " C'è un ritorno alla normalità che davvero riempie i cuori e riempie di fiducia". Così, ai microfoni della trasmissione di Rai Uno 'Storie italiane', il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio all'indomani del primo giorno della nuova fase dell'emergenza Covid-19. "Ieri è andata bene - sottolinea Cirio - perché la gente è tornare a riassaporare questa nuova normalità, una normalità di cui aveva bisogno, e anche perché i dati ci confermano che tutti gli indicatori sono buoni".
    "In Piemonte vogliamo riaprire tutto - aggiunge Cirio - ma vogliamo aprire per sempre. Ecco perché ci vogliono le regole, le linee guida regionali che alla fine il Governo ha accolto e ci permettono l'operatività e la sicurezza. Stiamo lavorando tutti insieme, anche con Chiara Appendino, il prefetto Claudio Palomba e tutti i sindaci del Piemonte, proprio perché questa ripartenza sia nel rispetto delle regole. Molto dipenderà dal comportamento di ciascuno di noi".

 (ANSA)

ITALIA SOTTO AI NUOVI DECRETI

 

Nuovo decreto Conte per la Fase 2: dal 4 maggio così cambiano gli spostamenti

Il premier in conferenza stampa ha illustrato come cambieranno gli spostamenti per gli italiani a partire dal 4 maggio

 

 

 

 

“Per le due settimane successive, quindi fino al 18 maggio, avremo una conferma generalizzata per quanto riguarda le misure di distanziamento: rimarranno gli spostamenti all’interno della Regione”. Il premier Conte in conferenza stampaannuncia come cambieranno – poco – gli spostamenti a partire da lunedì 4 maggio.

Come ci si sposterà dal 4 maggio

Per spostarsi serviranno ancora come motivazioni le comprovate esigenze lavorative, le situazioni necessità, i motivi di salute e sarà possibile spostarsi solo all’interno delle Regioni in cui già ci si trova: sono questi gli spostamenti consentiti, a cui il Governo aggiunge soltanto – e qui sta la grande novità – anche la possibilità di spostamenti mirati per far visita ai propri congiunti, pur sempre nella stessa Regione.

“Siamo consapevoli che molte famiglie sono state separate, molti nuclei familiari, genitori con figli, figli e nipoti con nonni: vogliamo quindi consentire loro delle viste, ma attenzione saranno visite mirate, fatte nel rispetto delle distanze di sicurezza, con l’adozione di mascherine e quindi con divieto di assembramento”.

No assembramenti o ritrovi di famiglia

Conte chiarisce che “non stiamo dicendo che sono d’ora in poi consentiti dal 4 maggio party privati familiari o ritrovi di famiglia”. All’interno delle Regioni sono consentiti gli spostamenti così come lo sono adesso, quindi è fatto divieto a tutte le persone di spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in Regione diversa rispetto a quelle in cui attualmente si trovano.

È consentito solo il trasferimento per esigenze lavorative per assoluta urgenza o motivi di salute. Consentito lo spostamento e poi il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Ecco cosa recita il decreto 26 aprile:

Sull’intero territorio nazionale sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute, e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie; in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

E ancora:

E’ vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati; il sindaco può disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto di quanto previsto dalla presente lettera.

Per chi ha sintomi

Il Governo introduce anche una regola più stringente per coloro che presentano una sintomatologia da infezione respiratoria o febbre. Queste persone devono rimanere presso il proprio domicilio, limitare al massimo i contatti sociali e avvertire il proprio medico curante.

Recita il decreto:

I soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) devono rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante. E’ fatto divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus.

Obbligo o no delle mascherine?

Le mascherine dovranno essere utilizzate per incontrare i propri congiunti, sui mezzi di trasporto e in tutti gli altri casi in cui ci siano indicazioni sanitarie o non sia possibile mantenere il distanziamento sociale.

I bambini sotto i sei anni, i disabili e i soggetti che interagiscono con loro sono esclusi da tale obbligo. Sarà necessario utilizzare le mascherine nel corso delle cerimonie funebri, che ora sono consentite, con un limite di 15 presenze e il rispetto delle norme di distanziamento sociale).

Autocertificazione sì o no?

Dal 4 maggio l’autocertificazione servirà ancora per giustificare i propri spostamenti. Chiaramente, potranno essere inserite le nuove motivazioni, e cioè la visita ai congiunti e l’attività motoria all’aria aperta.

Qui potete scaricare il Dpcm in pdf in versione integrale.

 

ORDINANZA REGIONE LOMBARDIA

https://anci.lombardia.it/documenti/9898-ord_537_30aprile2020.pdf